martedì 27 luglio 2010

viaggicomeopered'arte.


punk, indie, oh come siamo underground baby.
ostelli dalle porte rosse un po' comunisti un po' femministi. ma tanto non si trovano. le spagnole lavorative e la conquista dell'oriente. il big ben dondola sotto l'occhio di Londra.le borsette di plastica del tesco per ogni everylittlehelps quotidiano. mercatini rocknroll. macchine fotografiche. canticchiare i B(austelle)eatles. caramello e panna e caffè e muffin ai mirtilli.ombre veloci. e poco sole. camden town e le vie e lo shopping e la lomografia. futurismo e futuristi. alla Tate fumano tuttim , anche i tombini. mercatini alle noci di cocco. bufali, unicorni e teschi. andiamo a Londra a dimagrire.tower bridge e il gelato a caduta. e le gallerie nazionali e i girasoli e i musei britannici e le pillole incastonate come diamanti nelle reti. king's cross e il binario noveetrequarti. London Bridge fermata A e le quattroemezza del mattino.e la manica troppo corta.oyster vs navigo. e Parigi e le stazioni che non ci aspettavamo. a Parigi dici che non volano mosche. noi che siamo più rivoluzionarie dei quadri di delacroix. e i prati sintentici sulle torri parigine. e i mulini rossi e l'aria di trieste. ridere in faccia alle statue del louvre.alberghi fatiscenti. e i conigliicon gli occhiali che fumano gitanes come la gente importante .avere delle tende come lenzuola.hotel per suicidarsi e asciugamani come tappeti. centri d'arte moderna e fontane e piccioni. baguette e crepes. musei in vecchie stazioni. Amélie e la sua Parigi.
e Joey e C. e nessun altro. e Joey e C e nessuno. e Joey e C. eJoey. e C.

giovedì 15 luglio 2010

doglieblu.

tremavo un po' di doglie blu.andiamo a londra a dimagrire.e a Parigi dici che non volano mosche. che partiva Joey che non voleva nemmeno tornare forse. i voli basso costo della ryanair e quindici chili di vita. sigarette alla vaniglia e fiammiferi blu. Ilford da trentasei quattrocento iso.
flash turchini come le fate. cubi di rubik. cappelli grigi magliette nere sbiadite. virgola.calavera e mandorle.

martedì 13 luglio 2010

diciannove.

l'eterea anima da diciassettenne chiamata Joey.
ma tocca a me oggi. che non sono Joey, ma sono anche Joey. il futuro che mi si incastra nelle mani come una matassa senza senso. e tu ti giri per dirmi guarda come siamo friabili. da guarda quanto siamo friabili. c'era Vasco Brondi che cantava anche per me sabato notte. che scrive bene quando dice che lo terrorizzano le cose che si avverano e anche a me. tremo nei miei fragili diciannove anni. in perfetta solitudine nel millenovecentonovantuno. ho il caschetto nero e una virgola sul polso che a volte vorrei non avere. e bevo litri di caffè nero amaro. non vedo nulla. vuoto. e l'aria è troppo precaria come i tombini lungo la provinciale. e G. e le sue parole nel mezzo della notte.e il mare che non c'è. e non c'è niente. solo litri di vino bianco e torta alle fragole. e io che non sorrido più da un bel po'.

domenica 11 luglio 2010

tempesteepochestelle.

e c'erano le lucidellacentraleelettrica che urlavano nella domenica delle salme. centocinquantatre chilometri e troppo pochi di strade a scorrimento veloce. Joey avrebbe voluto vedere L. dividere una birra e una sigaretta. chissàcomestavaMatilda si chiedeva. quattrocentotrentun chilometri e un paio di birre e parole un po' a caso. le faresti bene, a Joey, probabilmente. i poeti incompresi o compresi solo da pochi. a Joey piaceva da morire il modo in cui i neuroni di L. si incastravano tra di loro. difficile capire. era bello quando ci si incastrava su pellicole da quattrocento iso e macchinette di plastica della coop.sorridevano e faceva caldo. non erano sconfitti loro. forse solo per il mondo.

martedì 6 luglio 2010

"stamattina sai ho finito il liceo" appuntava Joey sui bianchi fogli di carta. che come le specie protette non bastava il WWF a loro. Very loud. cd milanesi sparsi ovunque. libri sparsi ovunque. la stanza buia sapeva di antizanzare.