mercoledì 6 maggio 2009


Ora mi perdo, in paesaggi dove la mia presenza stona, in quei paesaggi caldi che solo il sole d'agosto può dare.
Cammino, non ho una meta, guardo la linea bianca che delimita quella strada di campagna e mi sembra l'unica cosa con un senso logico. Non mi accorgo nemmeno di ciò che mi passa a fianco siano esse automibili di tedeschi in vacanza o semplici famigliole in bicicletta. Poi l'aria, quell'aria calda che non porta refrigerio semplicemente segna l'arrivo di un qualche treno merci qualunque, il passaggio a livello si chiude e io mi fermo, come scossa da quella situazione banale e ripetitiva.
Sento i brividi, non per il freddo, non è freddo, ma per lo sforzo che mi trattiene dal lanciarmi sotto quei binari e morire così d'amore.

ma lei, immortalata così nella sua incertezza non sono io, lei, lei è un'altra storia. la sua.

Lei esaminando quella sua ombra omicida se ne torna a casa, un po' trema, forse spera che qualche treno merci di troppo la porti via eppure non esita, continua nella sua convinzione: l'Amore per lei non commette omicidi.

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