venerdì 26 giugno 2009

lafasenirvanadeiricordi




Apparecchi televisivi mal sintonizzati. A casa di Joey ognuno poteva immaginare la propria vita riprodursi in quegli schermi come un’assurda telenovela spagnola.
Quella sera c’era solo lei ad immergersi nel buio di quella stanza,rinchiusa in quel maglione un po’ troppo grande, provando ad immaginare qualcosa che la portasse lontano, almeno con la mente.

sabato 20 giugno 2009

il coraggio lo trovi nell'armadio



a Joey avevo sempre insegnato ad amare il suo misterioso giardino.
ma Joey voleva amarlo in un modo tutto suo.

venerdì 19 giugno 2009

era stata una bambina





Anche Joey era stata una bambina. Non una bambina come le altre, sarebbe stato troppo facile per lei.

Dopo la scuola con la sua amata cartella in cuoio, si avvicinava a quel tunnel che lei credeva magico e iniziava a sognare, sognava di entrarci e di entrare nel suo mondo. Dio, quanto le sarebbe piaciuto incrociare i suoi alterego.
Era tutto così terrificante. Non erano come i giochi dei suoi compagni di scuola, colorati, inutili. nel suo mondo esistevano animali di pezza, rovinati, macchiati dal tempo, come se prima fossero stati di qualcun altro, cosa che Joey aveva sempre sperato. Aveva una medusa bianca, la stoffa che la rivestiva era consunta, usurata dalle intemperie. Eppure per lei era splendida. Aveva un coniglio turchino con in mano la più tagliente delle lame, che lei amava squadrare come si osserva il proprio omicida.
Passava la sua vita con loro o almeno quell’essenza di essa che lei riteneva tale. E poi il più dolce, infantile, terrificante degli incubi volgeva al suo termine.
Una voce calda e affettuosa, quasi corrosiva, di donna la chiamava “Tesoro, ti stiamo aspettando a tavola.” E Joey, ripuliti gli abiti di sangue, usciva dalla sua stanza diventando, almeno agli occhi del mondo, una bambina modello.

..





La stanza di Joey le stava scomoda, quei giallognoli forzati le davano la nausea. avrebbe congelato tutto se le fosse stato possibile, per poter riprendere a respirare.

Lei rimembra sorridendo dolcemente come la sera prima di coricarsi, sputasse la gomma tra i ragni sotto il letto.

venerdì 5 giugno 2009

shower.


e non capisci gli incubi dei pesci rossi.

affogava il suo senso d'oppressione, Joey, premendo il suo pallido corpo cadaverico sul freddo delle piastrelle aspettando che l'acqua giungesse a quella tiepidezza capace di toglierle il fiato.

mercoledì 3 giugno 2009

Joey.



Inebrianti banalità. Angoli affollati. Il fottuto desiderio di scorgere il cupo romanticismo dal comune. Joey lo sapeva, non ne sarebbe mai stata capace, creare la distruzione nel silenzio, sarebbe stato troppo. Affogare il suo pensiero nel sangue che vedeva colare da tavolo sarebbe stata la soluzione.Decise per la caffeina, la sua droga preferita.Avrebbe sanato il cuore.




[Joey, non avete mai voluto conoscerla, eppure è sempre stata qui a parlarvi della sua vita. come se fosse un semplice giornalaccio da edicola.]