venerdì 25 giugno 2010

anime.




va tutto bene, va tutto bene ci siamo solo persi di vista. ma non va bene per niente.e sentirsi ad anni luce di distanza l'una dall'altra, due anime quasi estranee ormai. Joey e i cappelli grigi. *** e i suoi capelli troppo neri troppo ribelli troppo tutto. e fogli a righe timbrati nelle mani. e fogli a quadri timbrati nelle mani. trentasette. gli occhi che nemmeno le si chiudono più senza vivere di sogni. i sogni fanno più male degli incubi. una virgola impressa sui bianchi polsi dove le vene spettinate s'attorcigliavano tra di loro. e Joey e le parole che non c'erano più. e gli ossi delle ciliegie tra le mani fredde nel pieno di giugno. che bell'inganno sei anima mia e che grande il mio tempo che bella compagnia mi sono spiato illudermi e fallire abortire i figli come i sogni.

giovedì 10 giugno 2010

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e tutte le cenerentole, tutte le cenerentole
e le lune nei tuoi occhi disfatte
e indelebili, resteranno indelebili.


e Joey e il signor V. si disegnavano indelebili le loro anime ma senza i pennarelli. angoli arrugginiti in quella ferraglia di neuroni. le linee storte. tesi antitesi e sintesi mal riuscite. capelli rossi emarginati che se vivessero ora sarebbero di moda. punk e poesia e fiumi di caffeina al posto del sangue. quasi teneri.quasi innamorati.quasi e basta.

domenica 6 giugno 2010

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Joey si stava perdendo in fitte foreste calde e afose. scompariva piano e poi spuntava di nuovo alla luce del sole per ricadere piano graffiandosi le ginocchia nella fitta boscaglia. degli amori che nessuno veniva più a chiederle nulla. dei capelli che cadevano piano lungo la schiena freddi. la fiducia che s'incastrava nei rovi e rimaneva indietro ed arrancava per ritornare in lei. e se poi si spegne tutto. rivoluzioni e scottature di sigaretta. underground, come il cielo. "come il cielo blu dove non ci sei tu." scriveva Joey nelle cortecce delle betulle.