giovedì 18 novembre 2010


Joey e Merv. affogare piano a distanze impossibili. cicatrici. bollicine al lattosio turchine, turchesi. Draghi, meduse,assassine. morsi su mille pagine di libri ormai gialli.ormai impolverati. l'autunno come una lama ben affilata. i chilometri, le acque, i capelli, i cappelli. labbra all' anti-infiammatorio alla menta. mi curi tu. unidiciequindici. analogie e fotografia analogica.









 ciao mi chiamo Joey. e niente.

lunedì 1 novembre 2010

prossimafermataOdéon.




Joey avrebbe tanto voluto poter rivivere una di quelle giornate che aveva accuratamente immortalato in antiche pellicole e poi ordinato con cura. per non dimenticare. cade la pioggia e si inzuppa come i biscotti nel the, lei. chelavuoiancoraParigi? scriveva. onde nel mare. schiuma delle onde nel mare. le fermate turchine della metro di Parigi. il the rosso al lampone che stona in quel mondo cianotico. sangue blu che ha ben poco di reale e vetri appannati in cui scriveva lettere d'addio. stona tutto, crolla tutto. e soffocava sotto le macerie, Joey.