che poi Joey non aveva ancora capito se le piaceva l’idea dei libri nelle biblioteche. l’idea di portare a casa qualcosa che come una carta assorbente aveva accolto le emozioni di tutti. dalle dita alle pagine. che poi è come se fossero più pesanti i libri delle biblioteche, più densi.
però per lei era diverso entrare in una libreria perdersi negli scaffali e scegliere un libro. le pagine vergini, da poter scalfire,riempire. poterci morire sopra senza paura. sì, perchè forse era paura, paura di lasciare emozioni segrete che qualcun’altro avrebbe potuto raccogliere da quelle pagine e fare sue. e Joey era gelosa. gelosa delle emozioni che i libri le davano la possibilità di vivere. di quei mondi perfetti, terribili, rassicuranti o fragili. cibo per la sua anima.
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