martedì 4 maggio 2010

finestre.

fuori dai vetri opachi si condensava una pioggia fina, leggera sembrava quasi dolce.per Joey non lo era. vedeva inzupparsi le ansie come i biscotti, diventare pesanti e caderli addosso. le tazze versione speciale della biennale di laguna s'ammucchiavano in un alta e traballante torre di ceramica. avanguardie letterarie e i dandy che non c'erano più. correvano per i prati d'agosto, tra le spighe che non c'erano più. pellicole che si ingiallivano, vecchie batterie arruginite. la fotografia che saturandosi rimaneva ad impolverarsi.
Quando finirai gli esami
Andremo in mare con la macchina
E si parlerà di quando ti dicevo
Ma che begl’occhi che hai
Chissà come mi vedi bene

5 commenti:

  1. Io.. Io boh. Io nulla. E' tutti qui.

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  2. A colazione ansia e biscotti.

    Ahah.
    Perchè scrivi così dannatamente non-c'è-un-aggettivo-corretto?

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  3. Il motivo per cui non riesco a commentare mai un tuo dannato intervento in modo decente, è che sono tutti così meravigliosi per le immagini che evocano nella mia mente, e purtroppo non si possono fotografare o descrivere. Magari ci proverò prima o poi.

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  4. Insomma già era tutto dannatamente bello, poi toh chi c'è? Dente. Infiocchettato ben bene.
    Okay, io faccio l'amore con il tuo blog.

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