sabato 1 maggio 2010

scale.



isolamenti. Joey che vedeva l'estate arrivare come un treno-merci carico di carbone nei binari bollenti. le viole che continuavano a sfiorire. sogni di follie venduti all'asta. la peggio gioventù. dare da bere ai cactus abbandonati sulle grondaie. terrazzi troppo piccoli e vie troppo poco illuminate. Joey scivolava piano lungo le scale nella penombra di una giornata nuvolosa. il rumore delle calde telenovela spagnole lungo il corridoio. gatti anoressici che miagolavano al sole delle sette di sera. anice lungo l'esofago, fredda. s'ubriacavano insieme una vita fa, ridendo contro i rotoli di carta igenica. come erano belli. cristo come erano belli.

2 commenti:

  1. E non ci resta altro che lasciarci rotolare lungo le scale stando attenti alle viole che continuamo a stringere in mano, ignorando che stanno sfiorendo. E forse la forza è proprio quella. Essere con la testa una vita fa e non comprendere ciò che ora è nelle nostre mani.
    Come erano belli ...

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