lunedì 16 agosto 2010

joy.


" nessuna stella che ci cade addosso" appuntava Joey con una scrittura tondeggiante e tremolante sul suo taccuino. appuntava ogni movimento del cielo scuro sul suo taccuino.chissàcome era in cielo su Berlino se qualcuno vi ci era scappato.
che con il suo nome Joey si sentiva condannata a non essere felice. una storpiatura della parola britannica gioia, la sua maledizione speciale. che poi nemmeno credeva potesse esistere, c'era chi si chiedeva che rumore faceva e nessuno che mai sapeva rispondere. Daddy, daddy, you bastard, I'm through. che urlava di non essere dimenticata Joey, lo urlava con tutta l'aria che ancora riusciva a respirare ed era poca, troppo poca per i suoi polmoni. forse nemmeno il suo vicino di casa la sentiva. non la sentiva più. insomniac. che tutto si spegneva. anche lei, un po'.

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