mercoledì 4 aprile 2012


Le colazioni di Joey. Le sedie vuote in cui non si sarebbe mai seduto nessun drago. Distanze come catene montuose insormontabili. Il cielo che le scivolava piano addosso ad ogni passo. Il resto del mondo è un luogo troppo caldo anche nei giorni di pioggia, pensava. La corruzione interiore. I sorrisi spenti dalla pioggia come le candele. La paura mangia l'anima. I letti in cui  non ci stenderemo mai insieme. Duecentonovantacinque giorni.
I libri impolverati sugli scaffali. I libri con le matite come segnalibri che aspettavano il commento di un Drago lontano. Lontano. Joey voleva solo il silenzio della notte scura e avvolgente. O forse l'unica cosa che Joey voleva davvero era respirare di nuovo a pieni polmoni. Aria fresca per non soffocare più nell'aria rarefatta dei suoi giorni.

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