venerdì 12 febbraio 2010

riot.


tanto Joey stringeva promesse che sapeva non avrebbe mantenuto. nella cucina al buio non trovava le forbici, solo forchette. e sentirsi come i fiori di loto, ma neri. la rivoluzione dei posacenere in cui non ci sono meduse. e nelle ore di latino voleva una birra, come sempre. e le vicine di banco urlavano ai rave sull' interprise. le dita che profumavano di vaniglia e gli occhiali da sole dalle lenti poco spesse. Joey non riusciva nemmeno a scorgere la linea che separava la carreggiata. a Joey piaceva la notte e drogarsi, andare in overdose di video musicali. settecentosei- settecentodiciotto. e Joey si sarebbe addormentata sul letto sfatto da giorni. e aveva smesso di contare le tazzine del caffè che si ammucchiavano sul comodino accanto ai libri che non avrebbe mai finito di leggere.

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