martedì 12 gennaio 2010

D. comedocciainvernale


Joey aveva passato gran parte del suo pomeriggio seduta sulle fredde piastrelle tuchino grigiastre della doccia. l'acqua calda cadeva sopra di lei incollandole i capelli al volto. a p n e a . le sembrava di essere in quelle stanze sterili degli ospedali dove si doveva indossare il camice verde per poter entrare. stanza a tenuta stagna per proteggersi dalle emozioni. dalle parole inutili.
E proteggimi dai lacrimogeni
E dalle canzoni inutili
.
e crollare per la distruzione interiore durante le ore scolastiche. Joey apriva piano gli occhi, la luce era pesante sopra di lei. voci, troppe voci chiedevano se stava bene. se respirava. ci pensavano ora a porle domande che avrebbero dovuto rivogerle da tempo. come quando accadono gli attentati.
e grandi cuffie verdi proteggono le orecchie di Joey dai suoni della città. e ascolta i CCCP che tanto non ci sono più. Sei tu sei tu sei tu chi può darti di più . solo che Joey non aveva niente da dare a sè stessa.


[Portami a bere dalle pozzanghere.
portami a bere.
a bere.]

1 commento:

  1. L'estremizzazione a volte serve agli altri per fargli capire il nostro stato d'animo. Stato che avrebbero potuto comprendere se si fossero fermati un attimo di più a pensare a capire a cercare di riflettere. Ma sono tutti troppo presi da se stessi, per fermarsi un attimo ad ascoltare. E solo nei gesti eclatanti si accorgono di cose che si potevano evitare, che potevano essere lenite, accarezzate, spente. E che ora sono una bomba a tempo destinata ad esplodere nei nostri corpi così fragili. E spesso è l'unica cosa, l'ultima cosa, che abbiamo da dare a noi stessi.

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